il mondo dei colori è talmente misterioso, immenso e dettagliato,
che il solo pensarlo ci fa sentire come piume fluttuanti sul pianeta
ogni colore esiste solo perché l’occhio lo percepisce secondo la luce che attraversa la materia . . . e già questo è un mistero . . .
uomini e donne riconoscono i colori in maniera diversa . . .
le valenze psicologiche del colore sono inclassificabili e personali . . .
per gli occidentali il bianco è purezza, per i cinesi lutto . . .
un colore è sgargiante, sbiadito, brillante, acceso, vivace, pallido, spento, cupo, nuovo, attuale, acido, caldo, freddo, sfumato, opaco, forte, chiaro . . . ogni aggettivo è buono per definire un colore e questo la dice lunga sulla difficoltà di classificare i colori: ogni definizione è del tutto soggettiva e solo casualmente oggettiva.
la chimica del colore ha elaborato soluzioni splendide per fornirci una gamma di scelta che compete con quella della natura, nessuna sfumatura ideata o desiderata è irrealizzabile.
filati e tessuti si rinnovano nella composizione attraverso sofisticate ricerche tecnologiche per ottenere prestazioni raffinatissime e colori ricercati e “nuovi”.
dunque, come orientarsi in un mondo così complesso per riconoscere i colori che veramente ci illuminano, che ci rendono più attraenti e interessanti e che ci rappresentano?
le migliori riviste di moda, ogni stagione suggeriscono i colori nuovi, di tendenza; le vetrine completano il messaggio ed enfatizzano le novità; blog e siti internet riproducono ogni singolo messaggio moda; una certa editoria, spesso di derivazione o ispirazione anglosassone, si occupa di colori in forma estetica, dedicando attenzione quasi esclusivamente al volto; ma nemmeno tutto questo ci guida nella scoperta delle tinte e le gradazioni che dovremmo privilegiare per dare risalto alle nostre caratteristiche cromatiche.
e a quelle fisiche? la scelta di un colore giusto per il volto potrebbe non essere quella ideale per le forme del corpo a partire dal collo.
le cromie del volto variano costantemente: molte persone che al mattino hanno una carnagione uniforme e naturalmente bella, nel pomeriggio tendono ad arrossare; la permanenza in un luogo troppo caldo o troppo freddo varia la pigmentazione; l’abbronzatura trasforma un viso ed i colori giusti cambiano; le donne tendono a mutare il colore dei capelli senza cambiare quello delle loro sciarpe, ed avere i capelli biondi o bruni o sciolti o raccolti, trasforma l’effetto delle tonalità indossate; . . per non parlare del trucco e del rossetto . . . . . e negli uomini, avere o non avere la barba . .
ebbene, quali possono essere, dunque, le strategie da seguire con semplicità e allegria per entrare nel mondo dei propri colori, quelli che davvero ci rendono più belli?
la questione non è affatto semplice! nelle riviste, su internet, sui libri, nelle profumerie e nei negozi d’abbigliamento, sono segnalate innumerevoli soluzioni standard che si adattano ai parametri del colore dei capelli e della pelle, oppure alla consuetudine secondo la quale i colori scuri sfilano e quelli chiari allargano . . .
peccato che tutto ciò sia estremamente riduttivo se si pensa alla singolarità cromatica e fisica di ogni individuo e alle variabili con cui fare i conti, per esempio la luce, e al contempo con le risorse estetiche e comunicative rappresentate dalla scelta dei colori!
alla maniacale attenzione che alcune persone mettono nella cura dei capelli e della pelle o nella selezione di modelli perfetti per il loro corpo, solo occasionalmente è associata la corretta attenzione al colore; molti affermano di indossare i colori che amano senza curarsi del risultato estetico, salvo poi non sentirsi del tutto adeguati a contesto col quale ci confrontiamo; non indossare i colori preferiti quando non ci donano, non significa privarsene, ma solo spostarli su oggetti che non indossiamo o che non si accostano al volto (se per esempio ci piace il rosso ma abbiamo una carnagione tendente al rosa, non dobbiamo necessariamente rinunciare al rosso ma indossarlo nelle scarpe e borse o sceglierlo per gli accessori della cucina . . . .) perché mai focalizziamo l’uso dei colori preferiti solo nell’abbigliamento? perché non inserirli nell’arredamento della casa, nella scelta dei fiori della terrazza o delle piastrelle del bagno?
i colori del nostro mondo sono i nostri colori, spesso condivisi o concordati con chi ci circonda, quelli da indossare sarebbero, invece, da selezionare con cura e consapevolezza privilegiando quelli che ci rendono più gradevoli e sicuri, individuati prendendo come spunto i suggerimenti standard ma personalizzandoli e considerando la visione globale dei se, ovvero partendo dai cappelli e la carnagione del volto e le loro variazioni, la pelle delle braccia e delle spalle se intendiamo indossare indumenti scollati, la silhouette, anche vista di profilo e da dietro, le proporzioni, le occasioni d’uso, la stagione . . . ecc,,ecc, ecc . . .
i colori che indossiamo non dovrebbero mai essere casuali perché rappresentano la luce che ci veste; gli animali non adoperano abiti e monili, la loro forma di comunicazione è elementare, la loro bellezza si esprime nella potenza e nella salute. Per noi è assai diverso: ci vestiamo per proteggerci e trasformarci, per abbellirci e migliorarci: gli animali non portano i tacchi alti e la cravatta, noi sì!
Non ci sono parametri realmente affidabili per individuare i colori giusti per la nostra immagine, possiamo sperimentare con una paziente ricerca, osservare quello che ci circonda e soffermarci su ciò che ci appare più armonico e gradevole; privilegiare il look monocolore ed essere cauti nella scelta delle fantasie; dovremmo ricordare che ci sono colori che amiamo o che detestiamo secondo le esperienze che ci ricordano e tenerne sempre conto (non ci sentiremo mai a nostro agio vestendo colori associati a sensazioni sgradevoli); sappiamo che i colori accesi ci rendono più visibili e più grandi, i cosiddetti neutri servono per mimetizzarci, quelli scuri ci snelliscono ma ci possono anche intristire e che nessun colore è isolato perché è sempre in combinazione con altri colori che ci rappresentano e non solo con quelli del volto.
e se possibile, facciamoci guidare dagli esperti dell’immagine per districare le incognite di una materia affascinate e complessa e per apprendere la gioiosa padronanza del colore.