mai senza rossetto!
l’ho sentito dire tante volte, e non solo da mia nonna, sempre perfetta nel total white estivo e nelle sfumature del cammello nei mesi invernali: capelli bianchi portati indietro, un po’ cotonati sulla fronte, e fissati con i pettini, un lieve strato di cipria e rossetto applicato con estrema cura: eleganza essenziale, 2 prodotti max factor nella borsetta e acqua di colonia pino silvestre sulla toilette, insieme alle spazzole morbide e ai pettini d’avorio. tutto qui.
ed è proprio così, il rossetto veste, rifinisce, comunica più di ogni altra cosa, tra metterlo e non metterlo la differenza è enorme, e non solo in termini estetici: viene del tutto modificata l’immagine, che con le labbra truccate è curata e aperta, quasi sempre elegante, mentre con le labbra al naturale è anonima e meno comunicativa.
il rossetto definisce il sorriso, il più internazionale dei canali di comunicazione; il sorriso è il linguaggio universale, quello che unisce, quello che apre al confronto, che accoglie e concede.
sarebbe limitativo classificare l’uso del rossetto nel mondo della vanità, è un’icona di femminilità, strumento di seduzione, utensile che illumina il volto e lo rende unico.
andrebbe sempre provato con il viso completamente struccato, quello che dona ed è piacevole sulle labbra è quello giusto. il colore non si abbinerà al look, bensì alle labbra, al sorriso, ai lineamenti, alla cromia del volto, varierà secondo le stagioni, le occasioni e il contesto, anche in linea con le tendenze del momento, ma con misura, senza eccedere nell’originalità rischiando di sconfinare nella maschera.
e se si mette lo smalto sulle mani, per favore, che sia nello stesso colore del rossetto o del tutto naturale . . .
da quando vogue nel 1933 decretava che il rossetto è il cosmetico più importante, o dai tempi duri della seconda guerra mondiale in cui il rossetto era tra i beni più ricercati del mercato nero, o da quando holly di colazione da tiffany affermava che non sarebbe stata in grado di leggere un messaggio triste senza prima mettere il suo rossetto, la qualità e la texture sono straordinariamente evolute e i colori si sono moltiplicati ma il desiderio delle donne e il piacere di mettere il prezioso rossetto preferito sono immutati, il femminismo più accanito e l’omosessualità femminile più ostentata, non hanno ridimensionato il valore estetico e comunicativo del rossetto, lo usano almeno il 92% delle donne ed è l’accessorio più invidiato e amato dagli uomini, come il tacco alto!
nella valorizzazione della propria immagine, il rossetto è un elemento fondamentale, anche nei toni nude, per sviluppare una comunicazione positiva, per rendere il volto accattivante e il sorriso attraente, per illuminare l’espressione come nessun altro cosmetico, a mio avviso, potrebbe fare, per sottolineare la personalità e alimentare, anzi, nutrire, l’autostima.
del resto, marilyn monroe avrebbe avuto altrettanto successo senza il rossetto? nel ritratto di andy wahrol, marilyn sarebbe davvero così indimenticabile se non avesse la bocca rossa? le sopracciglia di frida calo sarebbero altrettanto leggendarie se le sue labbra non fossero colorate di rosso intenso?
il rossetto è un oggetto magnifico, quasi magico, bello sulle labbra, incantevole quando appare dagli astucci eleganti che lo contengono, delizioso da possedere e ostentare quando veniamo sorprese mentre facciamo un rapido ritocco in auto, o in ascensore . . . .
il rossetto è un lusso accessibile: poche di noi possono permettersi una borsa di chanel o un cappotto di dior, ma tutte possiamo comprarci un rossetto prezioso che ci farà sentire parte di quel mondo patinato, glamour ed esclusivo che adoriamo.
è un oggetto così bello da sfiorare l’arte ed essere esposto nei musei, e da essere rappresentato nel grattacielo lipstick building di manhattan, dal 1952.
dunque, cosa può fare per una donna un bel rossetto del colore giusto e nella texture ideale? indossarlo la renderà più bella e femminile, possederlo, averlo sempre in borsa, la farà sentire più elegante e sicura.
mai senza rossetto!